Una notte d’inizio estate
finii per errore a bordo di una mongolfiera
dentro a un sogno turchino,
oltre le nubi nuotavo a mo’ di delfino.
Stormi d’uccelli variopinti impazziti
sospinti soltanto dalle correnti impetuose
sobbalzavano ad ogni sbalzo d’u/amore.
Soffici pecore ricercate nei pascoli floridi
d’un libro straniero preso in prestito
saltellavano brille di qua e di là.
I brillamenti componevano senza sosta
una dolce stridula melodia cangiante
per l’unione matrimoniale precaria
tra il sole possente e i cristalli di pioggia.
Gli aeroplani emettevano scie rarefatte
in direzione di emisferi lontani,
migliaia i chilometri al mio debole cuore
fluttuante nell’azzurro splendente del cielo.
Foto scattata il 19 aprile presso Piazza Vecchia a Bergamo, mentre un amico suonava “Nuvole bianche” al pianoforte. https://www.youtube.com/watch?v=fEOJQawykD0 Mi rendo conto che con la poesia non c’entra un tubo, ma ci tenevo a farvi apprezzare lo scorcio d’azzurro che emerge fra le nubi.